presentazione di Salvatore Accardo editore Zecchini pagine 198 euro 29
Gioconda De Vito nacque a Martina Franca nel 1907, e dopo aver studiato sotto la guida di Remy Principe e Attilio Crepax, si diplomò in violino a soli 14 anni. Nel 1932 vinse il Concorso Violinistico di Vienna, e da quel momento in poi intraprese una fortunata carriera di violinista internazionale. Nel 1934 fu nominata insegnante all’Accademia di Conservatorio di Santa Cecilia a Roma; nel 1947 incise a Londra, negli studi della Hmv, la Ciaccona di Bach. La registrazione di quel brano suscitò un enorme interesse, e l’anno successivo la De Vito poté debuttare a Londra, in un concerto con la London Philharmonic Orchestra diretta da Victor de Sabata. Il successo fu trionfale, e in seguito la violinista fu chiamata a suonare in numerose altre occasioni in Gran Bretagna e Irlanda, esibendosi con Isaac Stern e Yehudi Menuhin. I suoi autori preferiti furono sempre Bach e Brahms; tra le opere degli autori contemporanei, essa eseguì i Concerti di Pizzetti e Malipiero. Nel 1961 la violinista decise di abbandonare per sempre l’attività concertistica e si ritirò in un cottage di campagna dello Hertfordshire. Morì nel 1994, a ottantasette anni.
Il volume di Pierangerla Palma ripercorre, con un andamento non sempre lineare, le varie tappe della vita e della carriera della violinista, ed è corredato da numerosi documenti inediti, provenienti in larga parte dall’Archivio “Gioconda De Vito” conservato presso la Fondazione “Paolo Grassi” di Martinafranca. Emerge immediatamente da queste pagine, con dolorosa chiarezza, il rapporto tormentato di Gioconda De Vito con il proprio strumento e con una carriera che l’aveva costretta per tutta la vita a duri sacrifici e a lunghe notti insonni in cui rimaneva sveglia a rimuginare sulle cose che le sembrava non le fossero riuscite bene in concerto.
Danilo Prefumo
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