interpreti T. Dolié, A. Charvet, E. Zaïcik, L. Abadie direttore Vincent Dumestre orchestre du Poème Harmonique coro Ensemble Aedes 2 cd CV5037
Cadmus et Hermione (1673) è la prima “tragédie en musique” di Lully su testo di Philippe Quinault, l’inizio quindi di una tradizione che per circa un secolo ebbe un rilievo determinante nel teatro musicale francese. Non è probabilmente il capolavoro di Lully e Quinault, che furono artefici di “tragédies” più ricche e complesse, ma ha i caratteri di una sorta di atto fondativo, in cui è definita felicemente la “novità” (nel contesto francese di allora) della declamazione intonata (dell’equivalente francese del “recitar cantando” italiano) insieme con altri caratteri, come la flessibilità del passaggio dal recitativo agli episodi cantabili, o come la singolarità dell’impianto drammaturgico, in cui hanno particolare peso musicale e spettacolare i “divertissements”, gli episodi che si inseriscono come intermedi, come parentesi nella azione principale assumendo il rilievo maggiore. Poco resta nell’opera del mito di Cadmo e Armonia (che qui diviene Hermione): per potersi unire all’amata l’eroe deve superare l’ostilità di Marte vincendo un drago e poi, con l’aiuto di Atena, si salva dai soldati generati dai denti del drago e dall’aggressione dei Giganti solidali con quello cui Marte aveva destinato Hermione. L’uccisione del drago è narrata molto rapidamente e non ha rilievo paragonabile al “divertissement” in cui Amore anima alcune statue per confortare la sconsolata Hermione o degli altri ben congegnati episodi che Quinault inventa nei cinque brevi atti. Incuriosiscono le situazioni che riecheggiano (anche dal punto di vista musicale) Cavalli e l’opera veneziana del Seicento: la comicità di un soldato pauroso (Arbas) o le smanie amorose di una nutrice.
Accuratissima e del tutto persuasiva la qualità dell’esecuzione diretta da Vincent Dumestre con la sua “Orchestre du Poème Harmonique”, con il coro Ensemble Aedes e con un gruppo di cantanti impeccabili, anche nella attenzione alla pronuncia del francese dell’epoca, diversa da quella oggi abituale. Si apprezzano senza riserve Thomas Doliè (Cadmus), Adèle Charvet (Hermione), Eva Zaïcik, Lisandro Abadie (il comico Arbas), Nicholas Scott (la nutrice) e tutti gli altri.
Paolo Petazzi
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