Sondheim – Sweeney Todd

LUGO
 
[interpreti] J.Packard, M.Parks, A.D’Arcangelo, E.Herschenfeld, M.Panuccio, A.Forbes, J.Ferrante
 
[direttore] Christopher Franklin
 
[regia] Rosetta Cucchi
 teatro Rossini 

Ecco come deve essere fatto un musical: orchestra dal vivo (le musiche preregistrate sono un’ignominia), motivata come pareva quella del Comunale di Bologna, e con voglia di rimettersi in gioco (cosa possibile solo con un direttore bravo ma soprattutto competente in materia com’è Christopher Franklin); cast di bravi cantanti che però siano anche eccellenti attori; regia intelligente. (…)

Rosetta Cucchi è un’eccellente pianista, e non stupisce quindi che sappia individuare le molte particolarità (melodiche, certo; ritmiche, anche; ma soprattutto timbriche e armoniche) che fanno di quest’opera un capolavoro non di genere ma capolavoro e basta: quel che soprattutto conta, però, è come le traduce sulla scena. Palcoscenico circondato da rugginose lamiere ondulate. Elementi mobili scivolano al di sotto d’un sopralzo dove sta la sedia mortale del barbiere Sweeney, e a fianco d’un quadrato chiuso da tende scostando le quali si vede materializzarsi il contenuto di molti brani musicali. Ma soprattutto la gestualità: fluida, pochi tratti tutti significanti, dove l’ironia morde a vivo nel mentre che  la follia si mescola così strettamente alla normalità da non poterne essere più disgiunta, entrambe sul crinale che porta all’orrore. (…)

Ma tutto il cast, con la parziale eccezione della Johanna striduletta di Amanda Forbes, è eccezionale: dalla strepitosa Melissa Parks che eclissa il ricordo della Bonham-Carter del film di Burton ad Asia D’Arcangelo (dodici anni, attrice da Oscar, musicalità strepitosa), da John Packard (meno fascinoso di Depp ma canta meglio) al giudice di Ethan Herschenfeld (che sembra Christopher Lee in Dracula), all’eccellente coro Ensemble di Lugo.

Elvio Giudici