[arpa] Anna Verkholantseva
[direttore] Martyn Brabbins
[pianoforti] Andreas Grau, Götz Schumacher
[direttore] Bertrand de Billy
[direttore] Stefan Asbury
[orchestra] RSO Wien (Vienna Radio Symphony Orchestra)
[cd] col legno Wwe 20281
Anche di un autore ammirato ed eseguito come Luciano Berio le registrazioni di opere orchestrali sono rare, ed è quindi particolarmente prezioso questo CD che riunisce registrazioni dal vivo compiute a Vienna al Festival Wien Modern nel novembre 2007, in concerti diversi con vari interpreti. I quattro pezzi sono disposti in ordine cronologico. Chemins I (1965) è costruito sulla Sequenza II per arpa, la contiene e ne fa il punto di partenza per una proliferazione orchestrale che diventa via via sempre più densa e coinvolgente. Chemins IIb (1970), che credo appaia in CD per la prima volta, ha come punto di partenza la Sequenza VI per viola ed è la diretta prosecuzione di Chemins II, in cui, come negli altri Chemins, era presente per intero una Sequenza solistica (la VI). Tuttavia in Chemins IIb la parte solistica della viola scompare, o meglio, si dissolve all’interno dell’orchestra attraverso un geniale processo di trascrizione e trasformazione. Il Concerto per due pianoforti (1972-73) nella struttura a episodi e nella varietà dei rapporti tra i solisti e l’orchestra è una affascinante sintesi di molte esperienze precedenti. E Formazioni (1985-86), pezzo composto per l’Orchestra del Concertgebouw e registrato sotto la direzione di Chailly, è un punto culminante e una sintesi della ricerca di Berio sull’orchestra, qui ripensata in una nuova disposizione acustica e spaziale degli strumenti, in modo da creare stratificate interazioni tra gruppi diversi, con straordinaria varietà e ricchezza inventiva. L’Orchestra della Radio di Vienna, assai duttile, è diretta egregiamente da Stefan Asbury in Formazioni. I solisti sono pregevoli e anche le altre esecuzioni sono di buon livello. Discutibile l’idea di omettere le notizie sui pezzi sostituendole con un testo di uno scrittore, Ferdinand Schmatz. Almeno i dati essenziali sarebbero stati indispensabili.
Paolo Petazzi