Il capolavoro tragico di Luigi Cherubini, ispirato a Euripide e Corneille, fu presentato a Parigi nel 1797. In Italia, però, si dovette aspettare più di un secolo per vedere in scena Médée, anzi Medea, nella versione italiana con i recitativi spuri di Franz Lachner: era il 1909 e il ruolo della protagonista era affidato a una giovane e carismatica Ester Mazzoleni con Nazzareno De Angelis. L’affermazione definitiva, però, avvenne nel 1953, sempre alla Scala, grazie alla fiammeggiante interpretazione di Maria Callas, che trionfò sotto la direzione di Leonard Bernstein e nel 1961 con Thomas Schippers. Per la prima volta nella sua storia, la Scala propone la versione francese dell’opera in un nuovo allestimento firmato da Damiano Michieletto, che volge lo sguardo soprattutto ai figli della maga, vittime della sua furia distruttiva. Sul podio, dal 14 al 28 gennaio, c’è Michele Gamba, che torna alla Scala dopo il successo del nuovo Rigoletto “di” Mario Martone. Protagonisti Marina Rebeka (al posto della precedentemente annunciata Sonya Yoncheva) e Stanislas de Barbeyrac nel ruolo di Giasone.
Il giorno dopo la “prima” Riccardo Chailly apre invece la 42a stagione della Filarmonica della Scala con un programma tutto francese: Et exspecto resurrectionem mortuorum di Messiaen per orchestra di soli fiati e percussioni, incorniciato da due lavori di Ravel, Une barque sur l’océan e le suite n. 1 e n. 2 da Daphnis et Chloé (stesso programma nella prima uscita fuori Milano del 2024, al Lac di Lugano). “Et exspecto resurrectionem è un capolavoro assoluto del ’900 – spiega Chailly -. In questo momento storico nel quale c’è solo l’incertezza del domani, penso che sia un brano di altissimo valore spirituale. È una composizione nata per commemorare le vittime delle due guerre mondiali, e nel finale porta un atto di profonda speranza”. Il secondo appuntamento, il 29 gennaio, è con l’attesissimo ritorno di Daniel Barenboim, interprete della Sesta e della Settima sinfonia di Beethoven. Due giorni prima l’ex direttore musicale della Scala sarà protagonista anche della prova aperta straordinaria al Conservatorio in occasione della Giornata della Memoria, il cui ricavato sarà devoluto all’Associazione “Figli della Shoah”. Tra le date di questa doppia inaugurazione della stagione Filarmonica, due orchestre ospiti eccellenti: il Concertgebouw di Amsterdam diretto da Chung il 21 gennaio (solista Emanuel Ax), mentre il 27 Riccardo Muti dirigerà la Chicago Symphony Orchestra in Strauss (Aus Italien) e Prokofiev (Sinfonia n. 5): insomma nel complesso due settimane davvero “da Scala”.
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