pianoforte Francesco Nicolosi
orchestra Campania Chamber Orchestra
direttore Luigi Piovano
cd Naxos 8.572065
Nella scarsissima produzione strumentale di Paisiello si contano otto concerti per cembalo (o fortepiano) e orchestra scritti tra il 1781 e il 1788, sei dei quali vennero composti per la Principessa di Parma. Dei due più noti (in do e fa maggiore) si conserva l’autografo al Conservatorio napoletano di San Pietro a Majella. Di tutti e otto esistono copie sparse tra il St.Michael College di Tenbury (UK) e la Bibliothèque Nationale di Parigi. Sulla scorta degli autografi napoletani A. Lualdi pubblicò nel 1959 una revisione del Concerto in do maggiore, il primo di questo cd; la stessa operazione venne eseguita da G. Tintori nel 1964 per quello in fa
maggiore. Pietro Spada pubblicò infine una sua revisione critica dei rimanenti sei concerti negli anni Ottanta, cercando di riproporre questi lavori all’attenzione dei solisti. In realtà a un doveroso omaggio verso il nostro patrimonio artistico non sempre si può accompagnare una reale riscoperta di capolavori dimenticati. Neanche un fine cesellatore del settecento clavicembalistico italiano quale fu Benedetti Michelangeli avrebbe potuto cavare granché dalle esili, seppur piacevoli partiture di Paisiello. Che vanno dunque ascoltate con l’orecchio attento a cogliere il gusto imperante in un certo momento storico, senza soffermarsi sull’ovvietà di certe figurazioni tastieristiche (ad esempio il cosiddetto basso albertino di accompagnamento) che sostengono la linea melodica e soprattutto senza neanche lontanamente pensare a quanto Mozart scriveva nello stesso campo e nello stesso periodo. Nicolosi è pianista da sempre attento alla proposta della cosiddetta letteratura ‘minore’ – cosa che ci trova del tutto d’accordo – e sa perfettamente rendere la graziosità galante di questi concerti.
Luca Chierici