Maria mater meretrix

soprano Anna Prohaska
violino Patricia Kopatchinskaja
orchestra Camerata Bern
cd alpha

Dal sodalizio umano e artistico del soprano Anna Prohaska con la violinista Patricia Kopatchinskaja è stata pubblicata da Alpha una proposta discografica che definiremmo intrigante e inquietante ad un tempo. Andiamo con ordine.
Le due protagoniste sono già famose per il loro eclettismo spinto, per le ardite sperimentazioni e per l’innato desiderio di avventurarsi lontano dai tracciati tradizionali. In questo caso anche il design del booklet si piega alla loro volontà: un excursus vastissimo che ci porta da Holst a Caldara, da Dufay a Frank Martin, da Kurtág a Haydn e molto altro (un viaggio che definiremmo sensoriale in 20 tracce e 73 minuti di cammino). Il primo passo era quello di registrare un disco di musiche per soprano, violino e orchestra: il che ci porta a Maria-Triptychon di Martin (scritti per la coppia Seefried – Schneiderhan nel 1968). Il resto è, per così dire, sperimentazione pura con l’obiettivo di giustapporre la figura di Maria Santissima a quella di Maria Maddalena (oseremmo anche dire che la visione di quest’ultima come archetipo della meretrice è da tempo superata, ma tant’è). Nell’incisione, dunque, oltre al lavoro di Martin, si susseguono proposte stilistiche delle più diverse: meritano menzione alcuni assaggi dei Kafka-Fragmente (già incisi peraltro dalla Prohaska con la Faust), due estratti dalle Ultime sette parole di Cristo sulla croce, Ave Maris Stella di Dufay, e l’aria Per il mar del pianto mio di Caldara – a chiudere il “viaggio”. Senza mezzi termini: il disco è ottimamente rifinito, curato nei dettagli e la realizzazione strumentale (e vocale) inappuntabile. Quello che sfugge è il significato ultimo: cui prodest?
Andrea Ottonello


Prodotti consigliati
306 Novembre 2024
Classic Voice