chitarra Edin Karamazov, Pavel Steidl cd Aparté 309
Il nome di Edin Karamazov è associato a una moltitudine di progetti eclettici: su queste pagine abbiamo cominciato a seguirlo una ventina d’anni fa quando incise con Sting una raccolta di Song elisabettiani. Suona la chitarra e il liuto, trascrive, arrangia, fonde: tutte attività ad altissimo rischio di mistificazione, rischio che l’artista bosniaco riesce sempre a superare con sprezzatura e lungimiranza. Lo ritroviamo adesso insieme al ceco Pavel Steidl – uno dei chitarristi più intelligenti e musicalmente dotati della scena internazionale – impegnato a duettare in tre trascrizioni: la Sonata HobXVI:49 di Haydn, la Fantasia K 475 di Mozart e la Sonata D 821 di Schubert (quella per arpeggione). Sono composizioni molto emblematiche della “musica classica”, quindi presenti nella memoria di chi ascolta non solo nelle versioni “originali” ma anche in esecuzioni rese tante e tante volte dai protagonisti della storia interpretativa; eppure la discrezione e il gusto con cui Karamazov e Steidl eseguono i brani sono talmente congruenti da restituire lo stupore dell’ascolto primigenio e, complice l’uso di due chitarre copia di modelli di primo Ottocento, anche capaci di dare (grazie anche a una sapiente ripresa sonora) la piacevole illusione di uno spazio sonoro accogliente e venuto dal passato a proteggere e accogliere una vena melodica che giunge calda e affettuosa.
Carlo Fiore