pianoforte Gianluca Cascioli cd Arcana
Affrontare un’incisione con i grandi classici è sempre rischioso: tanto per la riproposizione di un repertorio di fatto inflazionato, quanto per l’inevitabile confronto con i colossi della discografia. Per un pianista, dunque, decidere di incidere tre sonate per pianoforte di Beethoven, tra cui la Patetica, significa consapevolmente percorrere un terreno assai impervio. Eppure, ciò che fa in questo disco Gianluca Cascioli (che peraltro si dedica a Beethoven già da parecchio tempo) è qualcosa di sorprendente per alcune finezze ivi contenute.
Innanzitutto Cascioli opta per un’esecuzione al fortepiano (la copia di un Walter del 1805 con il meccanismo dell’“una corda”): una scelta assolutamente vincente perché l’esecutore, nonostante la colorazione timbrica più scura, non cede nulla su chiarezza e cristallinità di esposizione.
E poi, altro grande merito (perlomeno per gli addetti ai lavori), è la scelta di fiorire le corone improvvisandovi delle cadenze: una prassi assolutamente conforme all’uso dell’epoca e che rende, unita al timbro e alla precisissima esecuzione di Cascioli, questa incisione fresca ed encomiabile.
Mattia Rossi
