PIANOFORTE Roberto Prosseda CD Decca 4875775
Con le incisioni dei “pezzi brevi”, Prosseda decide oggi di coronare il suo ampio percorso dedicato alle sonate e variazioni di Mozart.
Si tratta di pezzi che in parte, come dice lo stesso pianista, racchiudono le composizioni “più visionarie e sperimentali” e che erano quasi tutte note fin dall’epoca della grande integrale incisa da Gieseking per la Columbia nel 1956, bicentenario della nascita di Wolfgang Amadeus. Tutti noi mozartiani ferventi ricordiamo l’emozione e la curiosità provata nell’ascoltare per la prima volta pagine come la Suite “Haendeliana” K 399, il Minuetto K 355, il Preludio e Fuga K 394, la Marcia funebre del signor Maestro Contrapunto, la Fantasia incompiuta K 396 e soprattutto quella composizione breve ma geniale che è la Giga K 574. Più noti, anche perché inseriti nel loro repertorio da grandi pianisti del passato più o meno recente, erano il Rondò K 385, rispolverato addirittura da Horowitz, il Rondò in La minore K 511 e l’Adagio in Si minore K 540, che aveva attirato l’attenzione di Pollini.
Prosseda suona questo repertorio con particolare sensibilità, utilizzando ancora un Pianoforte Fazioli F278 accordato secondo il “temperamento inequabile” di Vallotti e ci regala anche una relativa novità, che consiste in un interessante frammento, un Allegro K 626b riscoperto nel 2021 e risalente (forse) al 1773.
Non mancano le prese di posizione personali del pianista che, soprattutto nel K 511, lasceranno un poco stupiti coloro che erano abituati a delle letture già indirettamente presaghe di un pre-romanticismo. Anche la Fuga K 394 potrà meravigliare per lo “staccato” (o “portato”) del tema ma si tratta tutto sommato di varianti più che accettabili, visto che non esiste una vera e propria edizione critica di questo repertorio piuttosto esoterico.
LUCA CHIERICI