Bologna – Guarnieri Requiem per Marzabotto

ECO di una strage Il testo è condensato in ossessioni verbali
direttore Tonino Battista
orchestra e coro del Teatro
Comunale di Bologna
Auditorium Manzoni

All’Auditorium Manzoni i complessi del Teatro Comunale di Bologna diretti assai bene da Tonino Battista, con validi solisti, hanno presentato una novità assoluta di Adriano Guarnieri, una cantata di poco più di un’ora, scritta per gli 80 anni delle feroci stragi naziste del settembre-ottobre 1944 nell’area di Marzabotto. Il titolo, “A loro, nel gelido crepuscolo dell’aurora”, è un esempio del libero rapporto con i testi che caratterizza le scelte poetiche del compositore. Richiama liberamente alcuni versi di Giovanni Raboni tratti da una poesia di Quare tristis. In Raboni si legge: “A loro nell’orrendo / crepuscolo, nel vaneggiare / dell’aurora sia pace”. I versi di Raboni sono anche nel testo cantato, dove il “crepuscolo” è talvolta “orrendo”, talvolta “gelido”; ma è sempre “il crepuscolo dell’aurora”, con un accostamento diretto che forza l’originale, come spesso fa il compositore per una personale esigenza musicale. Ritocchi e audaci omissioni sono frequenti nei suoi testi; ma in questa grande cantata la frammentazione delle fonti poetiche appare maggiore e si notano inoltre frequenti ripetizioni, o di poche parole latine della liturgia del Requiem o di un salmo (in italiano), o dei frammenti tratti da quattro poesie di Quare tristis di Raboni, o da Pasolini. Fa parte dello specifico fascino del pezzo questo ritornare più volte su alcune parole decisive, quasi come se Guarnieri volesse ripensare intensamente la forte suggestione poetico-musicale di brevi frammenti liberamente assemblati, come per coglierne ogni possibile eco. La reinvenzione dello spazio ha un ruolo molto significativo, con due gruppi di trombe posti in alto a destra e sinistra del pubblico e il soprano Livia Rado nella parte superiore del teatro. Sul palco, oltre all’orchestra e al coro, ci sono il soprano Patricia Fodor, il contralto Aloisia Aisemberg e il tenore Marcello Nardis, e forte rilievo solistico ha un violoncello: tutti pregevoli, come la direzione di Tonino Battista.
Paolo Petazzi


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309 Febbraio 2025
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