Wolf – Italienisches Liederbuch

Wolf - Italienisches Liederbuch

interpreti F.Lott, P.Schreier
pianista Graham Johnson
cd Helios 55385

Incisione del ’93-94, nell’ambito dell’integrale discografica dei Lieder di Wolf che la Hyperion intraprese sotto l’egida del pianismo e della supervisione artistica di Graham Johnson, già curatore dell’integrale dei Lieder di Schubert e di Schumann.
La musica di Wolf, compositore grandissimo pur essendo in pratica confinato al settore della musica cameristica vocale, è difficile da eseguire perché difficile ne è la scrittura; ma difficilissima da interpretare, perché di profondità concettuale tale che già il solo affrontarla costituisce una delle prove più impegnative che cantante o pianista possano proporre alla propria ambizione artistica. Impegno, per giunta, assai poco remunerativo quanto a successo di pubblico giacché nella stessa Germania cantare Wolf procura solo una minima parte della messe d’applausi che uno Schubert, al contrario, non manca mai di regalare a un cantante anche soltanto buono. Su questo punto sono concordi quasi tutti i più famosi artisti tedeschi: la stessa Ludwig dichiarò più d’una volta che se avesse dovuto compilare un programma da concerto esclusivamente seguendo i propri gusti, sceglierebbe solo Lieder di Wolf “ma allora non avrei più pubblico”.
Il disco, dunque, con Wolf trova una delle proprie più certe ragion d’essere: e permette a cantanti come Schreier e Lott d’affermare in pieno la loro la loro alta statura d’artisti: la loro unione nel dar vita all’insieme forse più perfetto e riuscito di Lieder di Wolf, i 46 brani tratti dalla raccolta di poesie popolari italiane messe insieme e tradotte da Heyse, costituisce difatti uno dei non molti esempi di collaborazione ideale che il disco abbia mai conosciuto. Molto simile, in entrambi, il retroterra artistico: gran tecnica vocale; spiccata inclinazione per l’analisi la più minuziosa e “pensata” possibile, che in certi autori può degenerare in manierismo ma che in Wolf è l’unico punto di partenza possibile per riuscire a cogliere il senso delle sue composizioni, intrecciate come forse in nessun altro autore con la musica interna e segreta sottesa ai versi poetici. S’aggiunga la profonda cultura e l’altrettanto profonda esperienza, frutto d’una frequentazione lunghissima con la musica da camera in generale: le premesse non potevano che concretizzarsi in un’interpretazione perfetta, perfettamente fusa con quella pianistica. Nessun altro compositore di Lieder ha quanto Wolf saputo o voluto intrecciare in modo altrettanto assoluto la linea vocale con quella del pianoforte che, lungi dall’accompagnare la voce, duetta da pari a pari con essa condividendone le responsabilità e le difficoltà, a volte veramente spinose: ed in questo disco abbiamo una fusione tra interpretazione vocale e pianistica capace di rivelare innumerevoli sfumature espressive.     E.G.


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