ensemble Diabolus in musica
direttore Antoine Guerber
cd Alpha 156
I trovieri, poeti-musicisti duecenteschi in lingua d’oïl, furono cantori della società delle corti feudali e del loro ideale di amore, fra loro vi furono anche donne, autrici di testi e di melodie ma, secondo l’ipotesi sostenuta da Antoine Guerber, donne celate dietro il velo dell’anonimato imposto loro dai divieti ecclesiastici (che, questo lo aggiungiamo noi, nell’illustre storia intellettuale d’Occidente, tutta maschile, hanno perpetrato duemila anni di genocidio culturale). Diabolus in musica (qui con Aino Lund-Lavoipierre, Estelle Nadau ed Estelle Boisnard al canto), che più di un ensemble è un cenacolo culturale medievista stretto intorno al suo leader, continua a incidere sensibilmente sulle abitudini d’ascolto della musica trecentesca (ricordiamo una loro versione paradigmatica della Messa di Machaut), consegnandoci un’ipotesi di femminilità alternativa ai consueti riferimenti “angelici” e ossessivamente “virginali”, dove “donna” significa anche turbamento, vezzo, rigore e impegno, dove “dolcezza” e “amore” (quindi sensualità e possesso) prendono una piega affatto diversa da come l’intende il sesso maschile. Troppo poco per figurarsi vita e pensiero di donne ricordate solo per nome (Dame Margot, Blanche de Castille, Lorete…); abbastanza per voler sfiorare le loro mani e le loro guance solo al suono della voce.
Carlo Fiore
