direttore Claudio Abbado
orchestra del Festival di Lucerna
video Michael Beyer
dvd 16:9 Accentus Music
Forse è superfluo presentare il dvd di una registrazione ormai già famosissima. Il concerto di Abbado al Festival di Lucerna dell’anno scorso ebbe tale successo che l’esemplare ripresa video in diretta di Michael Beyer è stata trasmessa e ritrasmessa svariate volte dalle televisioni di tutt’Europa, Italia compresa. La bellezza di questa sinfonia la sintetizzò bene Dieter Schnebel dicendo che qui “la prosa musicale porta gli strumenti a parlare”. E mai prima d’ora parlarono in ogni battuta con tanta passione, tanta espressione, tanta intimità. Dalla straordinaria orchestra da lui stesso creata, integrando le file della straordinaria Mahler Chamber Orchestra con straordinari solisti, Abbado fa germogliare sonorità inaudite con dinamiche contrastatissime – da pianissimi impalpabili a fortissimi morbidi e sfumati, mai reboanti – su cui tende un arco di sempre crescente tensione. L’eccezionalità espressiva dell’esecuzione catturò a tal punto il pubblico presente che alla fine riuscì a tornare in sé e a irrompere in un interminabile applauso liberatorio solo due minuti dopo l’ultima nota. Difficile da credere: in teatro due minuti di silenzio sono un’eternità. Ma il video li conferma, cronometro alla mano. Come d’uso a Lucerna, il concerto ebbe una prima e una replica: in tv andò la diretta di un’unica serata, il dvd, invece, è l’impeccabile editing di entrambe. Le differenze risultano impalpabili a occhio/orecchio nudo. La più visibile è la ripresa dei due minuti di silenzio: nella diretta, preso alla sprovvista, Michael Beyer inquadrò quasi esclusivamente il direttore facendoci vivere tutta la sua commozione; nell’editing, nel timore di annoiare lo spettatore, le inquadrature passano, per dissolvenze, da Abbado, agli orchestrali, al pubblico nuocendo non poco alla magica tensione del momento. Inutile il bonus col primo tempo a camera fissa sul direttore: ha un senso quando è possibile cambiare angolazione col telecomando e passare a piacere dalla ripresa generale a quella esclusiva sul direttore, come fece la Dg con le Sinfonie di Beethoven. Qui che senso ha?
di giancarlo cerisola
