interpreti R. Sadnik, M. Achrainer, B. Spingler
direttore Adriano Martinolli
coro Concentus Choir Brunech
organo Martin Aanalter
cd SoloVoce 8553208
Di origini belghe, due generazioni prima della sua nascita, la famiglia si trasferì in Italia e successivamente in Dalmazia, dove Franz (o meglio, Francesco Ezechiele Ermenegildo Cavaliere Suppé-Demelli) nacque nel 1819. La sua precoce vocazione musicale – contrastata dal padre che lo mandò a Padova a studiare legge – lo portò a Milano dove ebbe modo di conoscere Rossini e Verdi, e poi a Vienna dove terminò gli studi musicali e si stabilì. Famoso per le numerose operette (in vita lo fu anche per le ouverture, le canzoni da palcoscenico e la musica di scena previste dai contatti dei teatri viennesi da lui diretti), sorprende scoprirlo autore di una musica sacra di tanto intensa emozione come questa Messa – per soli (tenore, baritono, basso: tutti perfettamente in ruolo), coro maschile e organo – abbozzata appena quattordicenne: cui rimise mano a cinquantaquattro anni completandola e rinnovandola nella forma e nel linguaggio con rara sapienza nell’impiego del contrappunto e dell’armonia. Superato lo stupore per l’apparente semplicità della struttura melodica, nella quale echeggiano sia temi folcloristici sia spunti dichiaratamente romantici, si è catturati da un misticismo espresso con tanta solennità, a sottolineare la quale l’organo, di cui vengono sfruttate le infinite capacità espressive, si sostituisce all’orchestra con esiti rilevantissimi: di particolare commozione l’ascetismo dei momenti in cui il coro inizia a cappella per essere pian piano rilevato dall’organo. Esemplare la registrazione bolzanina di due anni fa, nella quale brillano in particolare il coro di Brunico e l’organo di Martin Aanalter.
di elvio giudici
