contrabbasso Enrico Fagone
violino Walter Zagato
clarinetto Corrado Giuffredi
direttore Christoph-Mathias Mueller
orchestra della Svizzera Italiana
cd Stradivarius STR 33865
A voler cavillare, al bel cd dedicato al “Paganini del contrabbasso” si possono imputare due limiti. Il primo è che dura solo 48 minuti: troppo poco per musiche così piacevoli e desuete, che per godere più a lungo bisogna bissare seduta stante. Il secondo sta nel titolo, un po’ sbrigativo e limitativo: il duetto col clarinetto e i due col violino – tutti con accompagnamento orchestrale – essendo infatti preceduti dal Concerto n. 2 in si minore, presentato a Parigi nel 1857. Allora il trentaseienne musicista cremonese era già all’apice della carriera sia come virtuoso del contrabbasso – le cronache lo definiscono il più grande di tutti i tempi – sia come direttore d’orchestra: era lui sul podio del Cairo per la storica prima dell’Aida. Ebbe una vita movimentatissima, osannato in tutto il mondo, guadagnò cifre favolose ma il tarlo del gioco lo ridusse spesso sulla soglia della miseria. Fu un fertile compositore – ebbe successo anche nell’opera – soprattutto per il suo strumento. L’orgia virtuosistica, tanto più affascinante in quanto inesauribile fonte di sonorità inedite, assaporata nel concerto, prosegue col cantabilissimo Gran duetto per clarinetto e contrabbasso, che l’autore eseguì per la prima volta a Parigi nel 1859 insieme al padre, valentissimo clarinettista. Addirittura esaltante l’ascolto dell’appassionato Gran duo concertante per violino e contrabbasso, nella sua versione definitiva presentata a Milano nel 1860; in chiusura, Passione amorosa, dove di passionale c’è poco trattandosi di una sorta di rapinosa, brillantissima suite su temi per lo più rossiniani. Ottimi i giovani interpreti e il direttore svizzero, assistente di Abbado a Lucerna.
di giancarlo cerisola