solista Bernarda Fink
direttore Mariss Jansons
orchestra del Royal
Concertgebouw
2sacd Live RCO 1004
Prosegue, trionfale, la marcia di Jansons verso l’integrale mahleriana con la sua eccellente orchestra del Concertgebouw, che sa far cantare come pochi e dalla cui inesauribile tavolozza riesce a trarre colori e sfumature personalissimi. In una lettera a un’amica, a proposito del contenuto psicologico e immaginativo di questa possente “cantata sinfonica”, il compositore preannunciò “qualcosa che il mondo non ha ancora ascoltato, dove tutta la natura parla con una sua voce raccontando cose così profondamente segrete da poter essere capite solo in sogno”. E la forza interpretativa del direttore lettone è proprio quella di farci sognare i misteri della natura assecondando con apparente naturalezza un linguaggio sinfonico fatto di invenzioni timbriche di sconcertante novità, di un’orchestrazione quanto mai ardita e innovativa nell’associare fra loro gli strumenti. Un linguaggio tra i più mutevoli, dove l’apollineo si alterna al dionisiaco, gli ardori ai misticismi notturni, la radiosa serenità al pathos più drammatico. Solo pochissimi grandi direttori hanno una tale illuminante inventiva in fatto di agogica, dinamica – addirittura assordanti certi suoi pianissimi – e contrappunto. Al livello dell’orchestra riescono a porsi il mezzosoprano argentino Bernarda Fink, il coro della radio olandese e i due cori di voci bianche.
di giancarlo cerisola