pianoforte Nicholas Angelich
cd Virgin Classics 50999 0706642 9
Alla sempre più nutrita serie di proposte discografiche delle Goldberg si aggiunge ora questa di Nicholas Angelich, pianista americano di consolidato prestigio, apprezzato in particolare per le sue interpretazioni brahmsiane contrassegnate da un dominio della scrittura pari a quello della tastiera. Un senso di piena compenetrazione col discorso che ritroviamo anche in questo cimento bachiano il cui ascolto procede via via rassicurato da quella trasparenza che consente di seguire il filo della strepitosa invenzione, innescata dal disegno del basso della dolcissima “Aria”, matrice delle trenta variazioni. “Aria” che Angelich distilla con pensosa serenità per poi intraprendere il viaggio con piena consapevolezza, senza nessuna nostalgia clavicembalistica né travestimento baroccheggiante ma con un passo rassicurante dal quale emergono i caratteri di ogni variazione, attraverso una dinamica che rende fluente il gioco del chiaroscuro e al tempo stesso un tipo di rapporto col tasto che ne mette a fuoco lo spirito, dall’ariosità che imprime alla sequenza dei canoni al virtuosismo leggero che Bach chiede all’interprete quale contrappasso alla riflessività , in omaggio a quella varietas che apre momenti di colloquialità affettuosa, tratti che Angelich coglie con una misura precisa, in certo gusto per lo “staccato” come nella scelta dei tempi, coerente con l’immagine di ogni brano: il senso fantomatico della diciottesima variazione, la decantazione di quel delizioso Laendler che è la ventesima, il gioco saltellante della ventinovesima, dietro la quale non si può non avvertire lo sguardo retrospettivo di Brahms.
di Gian Paolo Minardi