cd Deutsche Grammophon 477 9519
Riascoltare la registrazione del recital che Barenboim ha tenuto a Varsavia nell’anno chopiniano senza la presenza visuale offerta dal dvd (già recensito in questa rubrica dopo la sua tempestiva uscita) significa perdere la suggestione di quella gestualità che nel pianista argentino, non meno che nel direttore, diventa parte importante proprio per la sua forza comunicativa. La sola testimonianza sonora sposta inevitabilmente l’attenzione sulla sommarietà che insidia oggi il pianismo di Barenboim, evidentemente non più coltivato con l’assiduità di un tempo: e allora l’impeto di certi slanci come l’ampiezza di respiro che imprime alla narrazione non sempre riescono a rispondere alle istanze più segrete, estreme ed enigmatiche sempre, racchiuse nella nitida scrittura di Chopin.
di Gian Paolo Minardi