interpreti C. Müller-Perrier, V. Bonnard, C. Einhorn, C. Immler
direttore Michel Corboz
orchestra Ensemble Vocal et Instrumental de Lausanne
cd Mirare MIR 129
Sensuale ma anche preda di crisi mistiche, Gounod giudicava artefatta cantilena profana la musica sacra dell’epoca, troppo lontana da quell’ideale semplicità capace di parlare al cuore dei fedeli. I suoi modelli erano Palestrina, approfondito durante gli anni passati a Villa Medici, e Bach che ebbe modo di conoscere a fondo a Lipsia grazie a Mendelssohn: riconosceva in loro i padri musicali della chiesa di cui doveva seguire gli insegnamenti per potersene sentire degno figlio. Nel suo folto catalogo, parte assai rilevante hanno le composizioni sacre, su testi sia latini che francesi e inglesi (fu a lungo maestro di cappella dell’Eglise des Missions Etrangères), fra cui mottetti, oratori e ben ventidue messe: dieci Brevi, otto Solenni e quattro di Requiem. Fra queste ultime, il suo canto del cigno: il Requiem scritto in memoria dell’amato nipotino Maurice morto nel 1889, di cui il direttore svizzero mette in evidenza l’atmosfera nient’affatto tenebrosa e minacciosa ma, anzi, rassicurante e cullante come una ninna nanna. Alle messe solenni appartiene invece quel gioiello di effusioni melodiche di un sentimentalsmo fra il mistico e il sensuale che è la Messe Chorale per coro e organo, composta su temi gregoriani per la beatificazione di Jean-Baptiste de la Salle avvenuta nella cattedrale di Reims nel 1887.
di elvio giudici