interpreti S. Vinke, S. Kringelborn, S. Genz direttore Eliahu Inbal orchestra teatro La Fenice regia Pier Luigi Pizzi regia video Davide Mancini formato 16:9br> sottotitoli It., Ing., Fr., Ted., Sp. dvd Dynamic 33625
C’è di tutto un po’, nella musica (tantissimo tardoromanticismo alla Strauss, ma con orecchio attento anche alla melodia pucciniana e all’aspro espressionismo primonovecentesco, spruzzato d’armonie liquescenti di chiaro profumo francese mischiate alla cipria solleticante dell’operetta mitteleuropea): ma tutto shakerato con enorme sapienza e perfetta aderenza a una trama dove realtà e sogno si compenetrano di continuo entro le nebbie di Bruges, città suggestiva solo a nominarla. Se la musica contiene un po’ di tutto, Pizzi sciorina tutto il suo campionario già visto e stravisto, all’insegna della ben nota e anch’essa abusatissima “eleganza”: lacca nera, fiori bianchi, toilettes, sfilate di patinato osé ma non tanto, giusto per un piacevole frisson (monache svestite, preti seminudi, qualche vescovo, il tutto in doverosa luce rossa), riflessi d’acqua in uno specchio nero. E regia, beninteso, del tutto appiattita sulla sua rima con scenografia. Ben diretto e abbastanza ben suonato da un’orchestra comunque in continua crescita, cantato piuttosto bene da Stefan Vinke (parte improba, acuti tirati ma presenti, fraseggio alterno ma presente anch’esso) e piuttosto male dalla Kringelborn, di linea oscillante, urlata in alto e rauca giù.
di Elvio Giudici