Clementi
Trascrizione delle sinfonie
K 550 e K 551 di Mozart
pianoforte Davide Cabassi
violino Gisella Curtolo
violoncello Lucio Labella Danzi
flauto Luigi Lupo
cd Concerto CD 2063
Forse la definizione di “padre del pianoforte” incisa sulla tomba di Muzio Clementi, morto ottantenne nel 1832, è un tantino ridondante. Fatto sta che il compositore romano fu tra i primi a scrivere espressamente per il moderno pianoforte, lasciandoci circa 110 sonate e quel testo fondamentale per l’evoluzione dello strumento e del suo linguaggio che sono gli studi raccolti sotto il nome di Gradus ad Parnassum. È grazie a Vladimir Horowitz se nel Novecento si è avuto un risveglio d’interesse per la sua opera, ricca anche di musica sacra e da camera. Fra quest’ultima figurano le trascrizioni per quartetto con piano, archi e flauto delle ultime sei sinfonie di Mozart verso il quale ebbe – tutt’altro che contraccambiata – un’ammirazione sconfinata. Un fecondo revival dei nostri giorni è la riscoperta del vastissimo patrimonio musicale delle trascrizioni, che consentivano di portare in tutte le case le musiche concepite per le sale da concerto. Ascoltare la riduzione di queste due somme pagine mozartiane fa presto dimenticare la loro magistrale struttura orchestrale per far posto a una levità da balsamo profumato e simpaticamente familiare. Merito di Clementi, sì, ma anche dei quattro bravissimi strumentisti che affrontano queste partiture con un traboccante quanto evidente entusiasmo di far musica insieme.
di Giancarlo Cerisola