pianoforte Ivo Janssen
20 cd VOID 98box
Impresa senza dubbio ragguardevole questa del pianista olandese: iniziata, come ci racconta lui stesso, per caso, meglio ancora, si potrebbe aggiungere parafrasando Boulez, “per volontà e per caso”. Non trovando, dopo la registrazione delle Variazioni Goldberg, un impresario discografico disposto a gestire la cosa, Janssen decise infatti di dar vita ad una casa , la VOID, ciò che gli consentirà lungo un decennio la realizzazione di questi 20 dischi, “509 brani, 23 ore e 12 minuti di musica” precisa con giusto compiacimento. Naturalmente una riflessione più approfondita sulla portata della proposta oltrepasserebbe di gran lunga i limiti di questa rubrica. Sinteticamente si può riconoscere la positività di una lettura nell’affrontare le tante angolazioni offerte dall’universo tastieristico bachiano, senza che nessuna prenda il sopravvento: un Bach decisamente pianistico, gestito con un controllo che sembra richiamare l’attenzione sulle dita piuttosto che evocare più disinvolte spaziature e più avventurosi cammini; anche il gioco delle ornamentazioni sembra più calibrato che non stimolato dalla fantasia e lo stesso per la scelta dei tempi, rispondente ad un piano di equilibrio che assicura sempre la trasparenza del tracciato contrappuntistico.
di Gian Paolo Minardi