pianoforte Benjamin Grosvenor cd Decca 478 3206
L’attacco del primo Scherzo può irritare per la sua asprezza ma poi il filo trova subito una sua scorrevolezza e ci si rende conto che questo diciottenne, già superpremiato e approdato con altrettanta precocità alla Decca, ha qualcosa di più dei tanti giovani che si battono nei concorsi a colpi di velocità e di effetti. Già l’organizzazione del programma da lui voluta – i quattro Scherzi di Chopin intercalati a tre Notturni, un perno lisztiano al centro (due trascrizioni di Chopin e il tardo En rêve) a far da ponte verso il Gaspard raveliano – lascia intendere una consapevolezza che trova riscontro nel respiro con cui ogni brano è disegnato, anche se poi una certa frenesia digitale, il compiacimento di scalette guizzanti e di turbamenti dinamici, che, ad esempio, disturbano il clima sospeso di Ondine, rendono l’ascolto talvolta disturbato. Un biglietto da visita in ogni modo da non trascurare.
di Gian Paolo Minardi