fortepiano Luca Guglielmi
cd Accent 24228
Per tutti coloro i quali hanno studiato la storia della musica secondo le più trite abitudini accademiche, Giovanni Benedetto Platti (1697-1763) è il nome di un compositore-cuscinetto, di quelli “non più e non ancora”, che in conservatorio servivano a far bella figura all’esame fingendo di riempire il buco nero che sta tra Età barocca e Classicismo. Eppure Platti non è affatto un tappabuchi bensì un compositore di stile sicuro e dotato di ampia vena melodica e sentimentale (raramente aggettivi tanto “scolastici” sono così appropriati) profusa entro una planimetria talora assimilabile alla forma sonata. Ad accrescere la nostra conoscenza dello stile di Platti (del quale abbiamo già scritto altre volte) è Luca Guglielmi, uno dei tastieristi più intelligenti della scena “antica” contemporanea (da noi già segnalato diverse volte), che esegue le sei “ultime” Sonate non col piglio dello scopritore di reperti polverosi ma di chi si accosta a opere d’arte attuali quanto le “ultime sonate” di Beethoven o Schubert, offrendo, al cembalo e al fortepiano, settanta minuti di ascolto iniziatico.
di Carlo Fiore