pianoforte Andrea Bacchetti
cd Sony Rca Red Seal 88697814662
Bacchetti deve provare un piacere estetico intensissimo nel rileggere antichi spartiti settecenteschi e proto ottocenteschi attraverso il suono di un moderno grancoda. Non si spiegherebbe altrimenti la cura e l’amore con i quali ci presenta ogni volta un nuovo capitolo del suo percorso personale attraverso il lascito tastieristico di musicisti come Cherubini , Galuppi, e in questo caso del Benedetto Marcello “Nobile veneto / Dilettante di Contrapunto, e Accademico / Filarmonico, et Arcade” come recita il frontespizio delle Sonate per flauto opera 2. La scelta di Bacchetti si concentra su un totale di cinque sonate (denominate come n. 3, 5, 7, 9, 10) cui vengono aggiunti due tempi di Minuetto, entrambi in do maggiore. Lo stesso Bacchetti e il musicologo Mario Marcarini hanno lavorato su fonti manoscritte provenienti dalla Biblioteca Marciana ma appena mi sono imbarcato in una più minuta analisi del contenuto di questo disco mi sono accorto di quanto sia intricata la faccenda in sé e di quanto poco districabile lo sia andando a leggere l’indice del cd e le note di presentazione, in parte contenute su supporto cartaceo e in parte esplorabili su un personal computer a partire dallo stesso cd (ma non tentate di farlo mentre ascoltate il contenuto musicale del cd stesso !). Tento quindi di riassumere la situazione. Innanzitutto i manoscritti delle sonate di Marcello non provengono solamente dalla Marciana, ma da altre fonti londinesi, berlinesi, parigine, e di manoscritti la Marciana ne possiede due. Il primo e più importante contiene dieci sonate, è oggi comodamente scaricabile dal sito di Internet Culturale e costituisce la base fondamentale per le rare edizioni a stampa moderne dei piccoli capolavori di Marcello, come è il caso dell’edizione curata da L. Sgrizzi e L. Bianconi per la Heugel nel 1970. A questa fonte appartengono dunque le Sonate n. 5, 7, 9, 10 del presente cd. Ma Bacchetti e Marcarini hanno potuto consultare un secondo album manoscritto (ma sicuramente non autografo) del tutto inedito, dal quale sono stati estratti una “Suonata terza” (che non è come dice Marcarini l’unica “Suonata terza”, esistendo quella del primo manoscritto) in re maggiore e due graziosi minuetti. Vuoi per merito di Bacchetti vuoi per merito di Marcello, questo cd è davvero molto interessante oltre che di piacevolissimo ascolto, rivelandoci un tastierista sopraffino che non ha nulla da invidiare ai “professionisti” del clavicembalo italiano del ‘700.
di Luca Chierici