direttore Philip Cave sacd Linn 348
Di Philippe Rogier (c1561-1596), compositore fiammingo di stanza a Madrid presso la cappella reale di Filippo II, la discografia si è occupata in forma monografica solo una volta, quasi vent’anni fa, con un disco di Erik van Nevel (Eufoda). Nel frattempo la conoscenza e la divulgazione degli autori del “Siglo de oro” si è fatta più capillare e, per esempio, l’opera di Tomas Luis de Victoria vanta oggi una bibliografia e una discografia assai consistenti e qualificate. E quando l’autore canonico di un’epoca e di un contesto inizia ad apparire ben definito, il rischio – specialmente col repertorio rinascimentale – è che l’esecuzione di tutti gli altri vi si conformi, apparendo necessariamente poco interessante. Le monografie, dal canto loro, dovrebbero risolvere il problema tentando di far emergere le individualità stilistiche (che in musica contano quanto nelle altre arti). È questo il proposito di Philip Cave che, presentando le messe “Domine dominus noster” (sull’omonimo mottetto dello stesso Rogier) e “Domine in virtute tua” (sull’omonimo mottetto di Palestrina) punta su una chiara articolazione delle strutture e sull’ampiezza della gamma dinamica. Ne scaturisce un’elegante maniera sonora, che sfrutta a pieno le possibilità degli organici policorali.
di Carlo Fiore