interpreti K.Stoyanova, J.Bros, C.Purves, L.Félix, G.Broadbent, E.Skhosa
direttore Mark Elder
orchestra The Age of Enlightenment
2 cd Opera Rara ORC44
Opera scalognata, la penultima del catalogo donizettiano: quasi un capolavoro, mai realizzata in modo da renderle quella giustizia che meriterebbe più di altre, oggetto invece di cure ben più assidue. Qui Elder ha la felice idea di proporre la prima versione, quella viennese che rispetto alla successiva parigina (fin qui sempre preferita) ha l’incommensurabile pregio di avere Armando di Gondì affidato a un tenore comprimario anziché a un mezzosoprano che lo rende personaggio di idiozia sesquipedale, senza minimamente riscattarlo con la musica, le sue due arie essendo scipite senza rimedio. E dirige con vigore, saldo senso del racconto, bella valorizzazione dei molti particolari di cui si compone un’orchestrazione curatissima, ottimo sostegno al canto. Che tuttavia lascia a desiderare. Christopher Purves, soprattutto, se si conferma quel grande artista della parola conosciuto in altre occasioni, con le ampie campate di Chevreuse c’entra però niente: acuti sfocati, linea dura, scalini per ogni dove, in aggiunta a un timbro davvero troppo bruttarello per un’aria come “Bella e di sol vestita”. José Bros canta bene come sempre suole: però il timbro s’è inaridito e il fiato un po’ accorciato, cosa che con un’emissione tutta di testa come la sua significa tanto naso e suoni bianchicci non troppo gradevoli. Krassimira Stoyanova canta molto bene, ma pare come intimidita, colorando poco e accentando ancora meno, davvero troppo generica per una scena come quella dell’ultimo atto. Ennesima occasione mal colta.
elvio giudici