pianoforte Andrea Bacchetti
orchestra di Padova e del Veneto
direttore Carlo Goldstein
cd Dynamic CDS 713
Ciò che di Andrea Bacchetti colpisce sempre favorevolmente è il senso di leggerezza, di disincanto quasi con cui fa nascere dalle dita la musica, sia che si muova entro le trame perfette della logica bachiana o che delibi certe primizie clavicembalistiche, come Galuppi e Marcello; atteggiamento che si ritrova in maniera eloquente in questi tre Concerti mozartiani, nello spirito di freschezza e di novità con cui il musicista si presentava al pubblico viennese, opere in cui la presenza di Johann Christian Bach è ancora in filigrana ma subito riassorbita da quella fragranza e da quel piacere della sorpresa che è la componente irresistibile della teatralità mozartiana. Movenze che vanno sciogliendosi attraverso le prospettive, pur diversificate, dei tre Concerti e che Bacchetti rivive con quello spirito cameristico che il pianista genovese ha colto, fin dalle sue prime sortite, dalla lezione di Horszowski, dal quale ebbe del resto i primi apprezzamenti. Il passo naturale con cui Bacchetti va pronunciando il proprio discorso trova un risalto particolare dal confronto con quello orchestrale, regolato su una misura più convenzionale.
Gian Paolo Minardi