Compositore e didatta tedesco: terminati gli studi liceali si iscrive all’Accademia musicale di Monaco nel 1913, dove studia sotto la guida di Beer-Walbrunn, avendo già al suo attivo diverse composizioni.
Carl Orff dal 1915 al 1917 dirige i Muenchner Kammerspiele di Monaco, poi è a Mannheim e Darmstadt. Rientrato nella città natale, svolge un’intensa attività come insegnante e completa la preparazione musicale con Kaminski. Dedicatosi inizialmente al genere teatrale si rivolge con interesse allo studio della musica antica e di Monteverdi.
Con la moglie Dorothée, nel 1924, fonda a Monaco la Guentherschule, in cui si effettuano corsi di educazione collettiva di ginnastica ritmica, musica e danza. Nell’ambito di questa esperienza, ha modo di usare le tecniche musicali che saranno alla base della sua orchestra di strumenti a percussione: bicchieri, campane, xilofoni ecc.
Le idee di Orff, raccolte durante questo lavoro, sono poi diventate un metodo con la pubblicazione intitolata "Das Schulwerk". Dal 1930 al 1933 dirige il Bachverein di Monaco, mentre dal 1950 tiene la cattedra di composizione presso la Hochschule fuer Musik della stessa città, interrompendo un periodo totalmente dedicato all’attività creativa.
La produzione musicale di Orff, dopo un primo periodo ispirato a certi schemi schönberghiani, è interamente composta da teorie e tecniche del tutto nuove e personali. La sua musica, benché non indifferente a certi caratteri delle correnti contemporanee neoclassiche, è resa originale dall’utilizzo sapiente e insistente delle percussioni, che rendono le sue composizioni esasperatamente ritmiche e ricche di colori esotici.
Di notevole interesse è il trittico intitolato "Trionfi" composto dalle opere-cantate e l’opera-balletto in un atto "Carmina Burana" (1937), su testi di canzoni profane medievali. Seguono poi "Catulli Carmina" (1943), "Ludi scaenici", su testi dai carmi del poeta latino, con le stesse caratteristiche spettacolari della prima opera; "Trionfo di Afrodite" (1953), "concerto scenico" in parte su testo di Catullo.
Questa raccolta, pubblicata nel 1953, riunisce tre capolavori caratterizzati da una sapiente riorchestrazione di vivaci e efficaci pezzi che, malgrado uno scanzonato uso di sonorità moderne, mantengono il carattere gioviale, e al tempo stesso austero, tipico delle composizioni antiche. Le stesse caratteristiche stilistiche sono riscontrabili in "Der Mond" (1939), "Die Kluge" (1943), "Die Bernauerin" (1947), "Antigone" (1949), "Astutuli", (1953) e "Prometeo", (1968).