Haydn

Rohrau (Bassa Austria), 31 marzo 1732 / Vienna, 31 maggio 1809

Haydn

L’imperatrice d’Austria Maria Teresa amava sopra ogni altra cosa occuparsi personalmente del coro della Cattedrale di S. Stefano, a Vienna: quando ella lamentò che la pura voce di soprano del quindicenne Franz Joseph Haydn era ormai in mutazione, il maestro del coro si affrettò a sostituire Joseph col fratello minore,Michael Haydn.
Haydn trascorse gli anni seguenti a suonare per le strade di Vienna, a dare lezioni di musica, a esercitarsi col violino nelle soffitte, a studiare Bach sul suo clavicembalo e a comporre.
A 29 anni, entrò al servizio della grande famiglia ungherese Esterhazy, e per il resto della sua vita non ebbe più nulla di cui preoccuparsi sul piano delle necessità materiali.
Il mecenate di Haydn era il principe Nicola, il più ricco dei nobili del tempo e uno dei più versati artisticamente: in una palude umida e battuta dai venti, a sud-ovest di Vienna, Nicola si fece costruire una favolosa residenza di campagna, che chiamò Esterhazy.
Era una specie di Versailles sul Danubio, coi suoi canali, i cervi nel grande parco, le grotte, due teatri (uno dei quali per l’opera), un coro di cappella, una sala da concerto, e un’orchestra di 16 elementi, l’ideale per un compositore che aveva bisogno di esprimere e creare, nonché di sviluppare quella forma che poi sarebbe stata portata sino al limiti delle sue possibilità da Ludwig van Beethoven, la Forma Sonata.
Ebbene, su questo principato musicale Haydn regnò come un re; dunque le sue vicende umane non influirono più di tanto sulla sua produzione musicale.
Se Haydn oggi porta l’etichetta di "classico", nel suo tempo fu sovente considerato un avventato innovatore, la cui orchestrazione era un po’ troppo chiassosa.
Sebbene non sia del tutto vero che egli fu "il padre della sinfonia", come è stato chiamato, più di ogni altro, però, Haydn contribuì a porre la musica strumentale sullo stesso piano della musica vocale, e a favorire l’ascesa della musica da camera al livello e alla complessità richiesta dalle grandi sale da concerto.
Nella sua produzione, a parte lo sconfinato numero di Sinfonie (più di 100), un posto a parte merita quella quartettistica: lui come pochi altri compositori riuscì a creare strutture stupende come le raccolte dei quartetti d’archi.
Nella produzione pianistica, invece, egli seguì lo sviluppo e l’evoluzione sia della forma Sonata in sé che quella del linguaggio in essa usato, passando da un’estetica neo-barocca, a quella puramente classica, sino addirittura a dei timidi abbozzi di "romanticismo", nascosti qua e là tra le righe di quanto andava componendo.
Tra i concerti per strumento solista e orchestra, più che quelli per pianoforte eccellono quelli per violoncello e – soprattutto – quelli per violino e orchestra.
Copiosa anche la produzione vocale: tra tutte le sue composizioni, merita un posto speciale "La Creazione", un magnifico oratorio.
La formazione di Haydn, sul piano artistico e creativo, fu lenta: la sua opera migliore venne scritta quando aveva già compiuto i 36 anni, l’età in cui morì Mozart; alcuni dei suoi lavori più avanzati in ordine di tempo (la sinfonia "Sorpresa", per esempio) denunciano la freschezza e il vigore propri di un uomo molto più giovane; e così, molte delle sue composizioni, che riflettono esattamente quello che fu il suo carattere.
Haydn, con Mozart e Beerhoven, costituiscono la triade genarelmente denominata la "Scuola di Vienna": rimangono i padri del Classicismo, e sulla loro opera poggia tutto il Romanticismo, che esploderà in pieno ‘800.


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