pianoforte Claudia Bara
violino Gérard Caussé
violoncello Justus Grimm
flauto Vincent Lucas
tromba Freédéric Mellardi
cd Indé Sens INDE036
Oggi va infoltendosi il numero dei musicologi inclini a ritenere che i posteri annovereranno l’ancora misconosciuto George Enescu al livello di uno Janácek o d’un Bartók. I più convinti sono i francesi, che lo considerano un po’ un loro compositore. La Francia fu infatti la sua seconda patria: fu lì dove studiò, dove visse a lungo, dove compose e fece ascoltare la maggior parte delle sue opere. E dove morì. Il suo stile, tutt’altro che facile da recepire, di prim’acchito appare contrassegnato da evidenti influenze di Brahms e del suo maestro Fauré: curiosa simbiosi culturale latino-germanica, compatibile tuttavia con un musicista venuto dai confini d’Europa e dalla personalità senza dubbio considerevole e soprattutto originale. Nella sua lenta ma costante evoluzione creatrice – ma forse sarebbe più appropriato parlare semplicemente di maturità – forgiò un linguaggio tutto suo, dalla novità e audacia rare: linguaggio particolarmente apprezzabile nella cospicua produzione cameristica di cui questo esemplare cd ci offre un campionario breve ma quanto mai significativo. Strumento comune delle quindici pagine presentate dai cinque giovani e bravissimi solisti è il pianoforte: o solo, o accompagnato alternativamente dagli altri strumenti. Fra le pagine più avvincenti, la serenata per trio con pianoforte del 1903.
Giancarlo Cerisola