Si annunciano 10 titoli d’opera invece dei 13 della stagione precedente. “Abbiamo voluto anticipare gli effetti della crisi e la caduta costante dei contributi pubblici”, si giustifica Stephane Lissner nella conferenza stampa di presentazione della nuova stagione della Scala di Milano, preoccupato che che la diminuito non suoni in contrasto con la difesa del ruolo del teatro pubblico, da sempre il suo cavallo di battaglia.
“Circa 40 milioni di euro vengono da soggetti privati”, ha poi aggiunto, “siamo intorno al 37 per cento del totale. Una percentuale enorme”.
Se dalla sintesi fornita dal Centro Ask dell’Università Bocconi di Milano risulta una progressiva contrazione dei fondi pubblici in favore del Piermarini, Giuliano Pisapia sindaco di Milano e presidente della Fondazione Scala, ha precisato che il Teatro stima l’incidenza dei ricavi da biglietteria e commerciali intorno al 40 per cento. A fronte di un pubblico che frequenta la Scala di 700mila persone per il 70 per cento residenti a Milano e provincia un terzo dei quali abbonati (oltre al pubblico internazionale che rappresenta il 45 per cento delle vendite online), La Scala genera, oltre al fatturato, ricchezza economica pari a circa il 2,7 volte rispetto alle risorse che riceve.
Venendo alle scelte artistiche, poi, Lissner ha sottolineato l’identità italiana dei 7 titoli su 10 di compositori nazionali
Evento inaugurale,a Sant’Ambrogio come sempre, una Traviata che vede il ritorno di Daniele Gatti (nella foto) sul podio, mentre nel ruolo di Violetta è annunciata Diana Damrau per la regia del geniale russo Dmitri Cherniakov.
Per il 150° di nascita di Richard Strauss, poi, tre direttori sono chiamati a dirigere: Salonen (Don Juan) Chailly (Tod und Veklärung) e Jordan (Macbeth): ognuno di loro abbinerà nella stessa serata una prima assoluta di tre autori contemporanei su commissione del Teatro.
Altro evento annunciato, anch’esso straussiano, è la nuova Elettra di Strauss con la regia di Chereau, diretta da Salonen, prodotta alla Scala e poi condivisa con diversi teatri mondiali.
Atteso è pure il ciclo Pollini con 11 grandi sonate per pianoforte: faranno da cornice a programmi che comprendono anche autori della nuova musica.
Fra i direttori che confermano la presenza al Piermarini ci sono nomi di riferimento in questi anni: Barenboim (con 3 opere: La fidanzata dello zar di Rimskij-Korsakov, Simon Boccanegra di Verdi, Così fan tutte di Mozart), e poi in varie occasioni Prêtre (3 concerti dedicati a Brahms), Boulez, Gatti, Chailly, Salonen.
Antonio Pappano – presente anche in occasioni concertistiche – debutta infine nell’opera alla Scala con i Troyens di Berlioz, includendo nell’esordio anche McVicar, alla su prima regia scaligera.
Per i cantanti della nuova stagione del Piermarini si annunciano poi grandi cast italiani e internazionali.
23 maggio 2013