Nicolini – Ariette da camera

soprani Ida Fratta, Francesca Schirinzi
pianoforte Guido Scano
cd Velut Luna CVLD 234

ariette

 

Il nome del compositore piacentino Giuseppe Nicolini (1762 – 1842) sarà sconosciuto ai più perché quasi nulla della sua vasta produzione è sopravvissuto all’inclemenza del tempo e delle consuetudini di ascolto che del resto non hanno premiato altri musicisti una volta considerati di primo piano. Per il teatro si contano di Nicolini una cinquantina di lavori, per lo più nel campo dell’opera seria: opere spesso legate ai virtuosismi di grandi cantanti come il castrato Velluti o la straordinaria Giuditta Pasta e la cui scomparsa dal repertorio è quindi anche attribuibile alla irripetibilità di certi fenomeni vocali che oggi possono tutt’al più essere evocati ma non riproposti con la stessa originale intensità. Un recente convegno su Nicolini tenutosi ovviamente nella sua città elettiva ha esplorato vari aspetti della produzione del musicista, soffermandosi anche sul lato strumentale e “liederistico”. Proprio grazie a queste giornate di studio sono nate le registrazioni contenute in questo cd, datate al settembre dello scorso anno. Dal catalogo completo delle opere di Nicolini, stilato da Mariateresa Dellaborra, si sono scelte qui quattro serie di “ariette da camera” provenienti dall’archivio dei duchi di Borbone nella Biblioteca Palatina di Parma e probabilmente eseguite durante le serate di intrattenimento musicale nelle corti di Parma e Piacenza. Le date di composizione di questi piacevolissimi lavori vanno grosso modo dal 1778 al 1817 e rivelano sia la grande maestria del musicista nel cogliere gli umori del tempo sia la capacità di proporre un contributo personale particolarmente notevole per quanto riguarda lo stile brillante e virtuosistico. Un anticipo storicamente assai importante per la conoscenza del canto da camera che andrà a formare una parte significativa della produzione dei quattro immensi protagonisti dell’800 musicale italiano. I soprani Ida Fratta e Francesca Schirinzi si immergono con entusiamo contagioso e notevole perizia nella riscoperta di questi testi non certo facili. Guido Scano ne asseconda al pianoforte gli intenti con grande proprietà stilistica.
Luca Chierici

 

 

 

 


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