fortepiano Kristian Bezuidenhout orchestra Freiburger Barockorchester direttore Petra Müllejans cd Harmonia Mundi 902147
La discografia dei Concerti “per pianoforte” di Mozart, comprensibilmente vastissima, comincia a essere assai consistente anche per quanto riguarda le incisioni con strumenti d’epoca (vedi per esempio Hogwood e Levin per Oiseau Lyre, Gardiner e Bilson per Archiv, Immerseel per Channel Classics, Staier col Concerto Köln per Teldec, più recentemente Brautigam con la Kölner Academie per Bis in un progetto d’integrale mozartiana). Anche Kristian Bezuidenhout, pianista sudafricano formatosi prima in Australia quindi a Londra con Malcom Bilson, assiduo collaboratore delle principali formazioni strumentali internazionali, ha avviato un’integrale della musica per tastiera di Mozart che, nei concerti n. 17 in sol maggiore e n. 22 in mi bemolle maggiore, vede una maiuscola affermazione di maturità stilistica e interesse interpretativo. Lo spunto, pienamente condivisibile sulla base di quel che dice la musica in se stessa, è che l’anima “cameristica” concerti sia talmente presente da giustificare una presenza sonora del solista meno prominente di quel che si è soliti ascoltare (specialmente in relazione al suono dei fiati); d’altro canto gli assolo del fortepiano, così facendo, non si contrappongono all’orchestra ma le si affiancano (con ancor più determinazione di quanto già aveva fatto, per esempio, Andreas Staier nel Concerto K 453). All’ascoltatore il divertente compito di confrontare questa lettura con quella di altri fortepianisti e pianisti (Richter, Brendel, Barenboim, Perahia, Schiff, João Pires, Andsnes) cercando di coglierne il contenuto “rivoluzionario”; da parte nostra un suggerimento: e se fosse stato Mozart, anziché Brahms, a “inventare” la sinfonia “con pianoforte obbligato”? Completa il disco il commovente e trasognato Rondo K 386. C.F.