Cassiers, 're' di maggio

Su 'Classic Voice' il regista racconta il suo 'Ring', ciclo wagneriano che inaugura anche il nuovo 'Classic Opera'

Cassiers, re di maggio Nel numero di maggio di "Classic Voice" il regista Guy Cassiers racconta la sua visione del ciclo de "L’Anello del Nibelungo", da lui messo in scena alla Scala di Milano dal 13 maggio.
Lo stesso ciclo wagneriano in dvd, con uno speciale su Wagner, battezza l’uscita di "Classic Voice – Opera", il nuovo bimestrale edito da xG Publishing.
Attesa da decenni, la nuova produzione del ciclo "L’Anello del Nibelungo" di Wagner (in coproduzione con la Staatsoper di Berlino), proseguirà a dicembre 2010 e poi nel corso del 2011. Nel 2013, in occasione del centenario wagneriano, il "Ring" verrà proposto nella sua integrità. L’opera è infatti composta da un ciclo di quattro drammi musicali di Richard Wagner, che costituiscono un continuum narrativo che si svolge nell’arco di un prologo e tre "giornate": il prologo "L’oro del Reno" (alla Scala dal 13 maggio o, se lo sciopero ipotizzato sarà confermato, dal 16), "La Valchiria", "Sigfrido", "Il crepuscolo degli dei". La direzione è affidata a  Daniel Barenboim; la regia è del belga Guy Cassiers, noto anche per la direzione del teatro Toneelhuis di Anversa.
"Classic Voice", il mensile dedicato alla grande musica, offre un’eccezionale anteprima ai suoi lettori nel numero in uscita il 5 maggio con l’intervista in esclusiva a Cassiers. Nel colloquio il regista offre alcune chiavi di lettura dell’opera veramente originali, a partire dal concetto di "globalizzazione".
"Nella messa in scena dell’Anello", spiega Cassiers, "sono stato ispirato dalle molte domande sollevate dal processo di globalizzazione: la proclamata fine della storia e della politica, il torrente di informazioni e immagini; il ruolo del linguaggio e della retorica; la virtualizzazione della realtà; la confusione ideologica, la minaccia del fanatismo e del fondamentalismo; e la ricerca della sicurezza e della spiritualità".
Nell’intervista il regista parla anche dell’utilizzo di forme rappresentative all’avanguardia, applicate al cerimoniale tradizionale di un’opera, e del rapporto con il pubblico: "Io uso la ‘disintegrazione delle strutture’ come una strategia artistica", racconta, "nel senso che lascio che le parole, la musica, i video raccontino ciascuno una parte dell’intera storia. Questa è in un certo senso distribuita tra i differenti media che riscrivono o reinvestano lei e la sua messinscena… Sono interessato sia alla dimensione collettiva che a quella individuale del pubblico. Gli spettatori sono tutti seduti a guardare lo spettacolo, ma ciascuno crea la propria storia. In quanto regista, io do alle persone i colori e il pennello. Ma spetta a ciascuno poi creare il quadro".
La stessa intervista apparirà anche su "Opera", la nuova rivista edita dal gruppo di "Classic Voice" (xG Publishing), che esce a metà maggio.
Afferma Andrea Estero, direttore di tutte le riviste musicali di xG Publishing: "Con la nuova ‘Opera’ proviamo a raccontare in modo nuovo l’universo della lirica, con un una nuova modalità che pone sullo stesso piano le parole e immagini. Perchè l’opera è un fenomeno musicale, ma anche visivo. Ci rivolgiamo agli appassionati storici, ma anche a chi all’opera non è mai andato o a chi questo spettacolo lo sta scoprendo solo ora. Ricordo l’entusiasmo dei giovani under 26 anni che sono entrati per la prima volta alla Scala lo scorso dicembre. Con ‘Opera’ di ‘Classic Voice’ tutti possono scoprire l’opera e conoscerne i segreti: anche loro".
Nel primo numero spicca lo speciale dedicato a Wagner oggi nei teatri di tutto il mondo, la monografia su "L’Anello del Nibelungo" più il Dvd allegato de il prologo "L’oro del Reno" diretto da Zubin Mehta con la regia "tecnologica" della Fura dels Baus (nella foto un momento delle prove dell’Oro del Reno nella messa in scena di Cassiers). 3 maggio 2010


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