controtenore Xavier Sabata direttore Riccardo Minasi orchestra Il Pomo d’oro cd APA 048
Bella, l’idea d’un recital dedicato ai cattivi ragazzi, quasi sempre più intriganti di quelli buoni (e poi ormai è assodato che se i buoni ragazzi vanno in paradiso, i cattivi vanno dappertutto): riassunto dalla foto di copertina, un primo piano molto dark del viso corrucciato e barbuto del calvo Sabata. Il problema, però, è che dark la sua voce non lo è per niente: bella, delicata, non molto penetrante ma flessibilissima, retta da una musicalità eccezionale che gli consente sfumature dinamiche un filo ridotte nel canto di forza, ma stupende in quello elegiaco. Sicché sono senz’altro belle le tre arie del Polinesso di Ariodante, al pari di quelle di Egeo, Tolomeo, Adelberto (Ottone si conferma titolo tanto trascurato quanto meritevole di riesame): ma le due arie di Dardano tratte da quello scrigno di tesori che è Amadigi di Gaula, e in modo specialissimo la sublime “Pena tiranna”, effondono tale sublimata melanconia da gettare seri dubbi su quell’aria minacciosa che ci guarda dalla copertina. Da segnalare come la magnifica riuscita complessiva dipenda in misura significativa dal complesso – di formazione recente ma futuro a parer mio luminoso – guidato dal giovane musicologo e violinista Riccardo Minasi.
Elvio Giudici