“Quello che Wagner scrive di Mendelssohn è soltanto disgustoso. Una spazzatura indegna di un compositore come lui. Ma Wagner poteva essere spregiudicato pur di raggiungere i suoi obbiettivi”. Non ha peli sulla lingua Anne-Sophie Mutter, la bella violinista tedesca che – lanciata da Karajan negli anni Ottanta – ha scalato i vertici della scena internazionale per musicalità, virtuosismo e autorevolezza. E che all’inizio del 2009 scende in campo per festeggiare Felix Mendelssohn Bartholdy, il compositore di cui si festeggiano i 200 anni dalla nascita. E per contribuire alla sua piena e completa rivalutazione. Prima di tutto esorcizzando il noto giudizio – venato di antisemitismo – del connazionale Richard Wagner. “Ripeto: le affermazioni di Wagner sono troppo disgustose e inumane per parlarne ancora. Non lo capirò mai, non lo giustificherò mai”, rincara la Mutter. “Servono però a rendersi conto che anche i grandi artisti possono avere pensieri orribili, come i peggiori esseri umani”. Sono parole dure ma necessarie, quelle rilasciate a Sandro Cappelletto che ha intervistato la divissima Anne-Sophie in occasione dell’uscita del suo prossimo disco tutto mendelssohniano inciso per Deutsche Grammophon (Il Concerto per violino, la Sonata in fa maggiore per violino e pianoforte, il Trio con pianoforte in re minore, con Kurt Masur sul podio, André Previn Lynn Harrel partner cameristici). L’intervista compare sul numero di gennaio di “Classic Voice”, che arriva in edicola in questi giorni. E che offre come allegato i Doppi e Tripli concerti per pianoforte e orchestra di Johann Sebastian Bach BWV 1060-1064 e BWV 1044, integrale di un repertorio tanto inusuale quanto centrale nel catalogo bachiano, affidata ad Andras Schiff in compagnia di Peter Serkin e Bruno Canino. La riscoperta di Bach si deve a Mendelssohn, come ricorda Anne-Sophie Mutter. Per questo la città di Lipsia, dove entrambi i musicisti hanno toccato l’apice delle loro rispettive carriere, ricoprendo anche incarichi istituzionali, si trova al centro delle celebrazioni. Anche Berlino fa la sua parte. Mentre in Italia sono al momento programmate tante esecuzioni, dalla Filarmonica della Scala e dall’Accademia di Santa Cecilia ma poche iniziative davvero speciali. (9 gennaio 2009)