Ensemble The Hilliard cd Ecm 2346
Siamo tutti debitori nei confronti dello Hilliard Ensemble che nella sua benemerita carriera ha fatto conoscere di anno in anno sempre nuove polifonie tanto medievali quanto rinascimentali. Adesso è nuovamente grazie a loro che siamo in grado di ascoltare alcuni curiosissimi madrigali di Bernardo Pisano (inframmezzati da tre madrigali di Jacques Arcadelt e da altri del compositore inglese Roger Marsh, nato nel 1949), che fino a oggi non erano praticamente mai stati incisi (tranne un paio presenti in un’antologia diretta da Paul van Nevel e ora di difficile reperimento). La riconoscenza e la curiosità vengono in gran parte ricompensate dall’ascolto del fosforico madrigalismo di Pisano, sul quale quei pochi che ne hanno frequentato i libri se ne erano potuti fare un’idea più che altro immaginaria. Siamo negli anni (intorno alla terza decade del Cinquecento), in cui questo genere musicale si andò definendo per via di coraggiose sperimentazioni (da Philippe Verdelot in avanti) e ogni tassello sonoro che si possa aggiungere al quadro ancora oggi lacunoso è accolto con gioia. Tuttavia in brani siffatti – cioè scritti a partire dalla lingua italiana, dalle sue sonorità e dai suoi più intimi nessi di significato – le voci dello Hilliard Ensemble vengono messe a dura, durissima prova per via della loro pronuncia forzosa e “indotta”, che talora giunge addirittura a vanificare o a rendere caricaturale lo sforzo profuso sul piano “esclusivamente” musicale, cioè timbrico e d’intonazione.
Carlo Fiore