voci recitanti Carole Bouquet, Gérard e Guillaume Depardieu violino e direttore Shlomo Mintz clarinetto Pascal Moraguès fagotto Sergio Azzolini cornetta Marc Bauer trombone Daniel Breszynski contrabbasso Vincent Pasquier percussione Michel Cerutti cd naïve V 5371 prezzo € 18,70
Registrato dal vivo a Parigi nel dicembre 1996, questo cd del 1997 ripubblicato nel 2013 offre la rara e preziosa occasione di ascoltare la Histoire du soldat come la concepirono Stravinskij e Charles Ramuz nel 1918, con il testo dello scrittore svizzero recitato nell’originale francese da Carole Bouquet, impeccabile nella parte del Narratore, da Gérard Depardieu, efficace senza strafare nella parte del Diavolo, e da suo figlio Guillaume (1971-2008), non meno bravo come Soldato, smarrita e rassegnata vittima del destino. Ci sono studiosi anche illustri, come Richard Taruskin, che non amano il testo di Ramuz con il suo tono di finta ingenuità fiabesca, ricca di ambiguità e implicazioni allusive; inoltre è facile estrarre la stupenda e notissima suite separandola dal testo recitato; ma è affascinante e imprescindibile la conoscenza di questa anomala esperienza di teatro musicale nella sua completezza, con tutta l’originalità della singolarissima concezione drammaturgica, con la dissociazione anti-illusionistica delle diverse componenti dello spettacolo (un effetto che Brecht avrebbe chiamato di straniamento, e che investe aspetti essenziali della poetica di Stravinskij). Non ho qui lo spazio per argomentare questa opinione; un dvd con sottotitoli sarebbe stato l’ideale; ma anche questo cd è pregevole, soprattutto nella parte recitata. Shlomo Mintz suona fin troppo bene il violino, e talvolta lo si vorrebbe più aspro, perché nel violino del Soldato Stravinskij evoca e trasfigura un “rozzo” strumento popolare. Come direttore Mintz collabora con musicisti di primo piano, tutti bravissimi. Talvolta si potrebbero desiderare colori più forti e un piglio più aggressivo (nella Marche Royale, ad esempio, e in diverse altre pagine); ma ci sono anche cose sorprendenti, come l’agile valzer e la scioltezza del rag-time, e proposte interessanti, come la intensa malinconia della Pastorale. Non tutto è ugualmente convincente; ma si tratta di una esecuzione di rilievo.
Paolo Petazzi