quartetto Artemis 2 cd Erato 0825646366903 prezzo € 19,70
Composti nel 1827, 1838 e 1847, i tre quartetti di Mendelssohn proposti dal Quartetto Artemis in 2 cd (il secondo, con l’op. 13, dura solo 31 minuti) mostrano fasi diverse della sua produzione cameristica e sono tra i suoi capolavori più affascinanti e sorprendenti. Davvero stupisce il Quartetto in la minore op. 13 (il primo, anche se pubblicato dopo il secondo), scritto nel 1827, nell’anno della morte di Beethoven da un diciottenne che si confronta con il mondo degli ultimi quartetti del grande di Bonn, in particolare con l’op. 132 e con l’idea del “motto” interrogativo che apre l’op. 135: Mendelssohn inizia citando da un proprio Lied (Frage op. 9 n. 1) il motto “Ist es wahr?” e richiama alla fine del quarto tempo la sezione introduttiva del primo, dopo un percorso ricco di invenzioni geniali. E dopo il mirabile, raffinatissimo equilibrio dei tre quartetti op. 44 (un equilibrio consapevolmente costruito con sofisticata stilizzazione) altri motivi di stupirsi offre la dirompente evidenza espressiva dell’ultimo quartetto che Mendelssohn portò a termine, nel settembre 1847, poche settimane prima di morire (4 novembre): la dolorosa intensità di questa musica, forse legata alla tragica esperienza della scomparsa della sorella Fanny, schiude prospettive assai diverse dal “romanticismo felice” di altri suoi capolavori. Queste registrazioni del 2013 sono le prime del Quartetto Artemis con il nuovo primo violino, la lettone Vineta Sareika, che si è inserita nel 2012 nell’illustre complesso tedesco (della cui formazione originaria oggi è rimasto solo il violoncello, Eckart Runge). Le interpretazioni rivelano con rara intensità e profondità di adesione i caratteri dei tre quartetti eseguiti e fanno desiderare da parte dello stesso quartetto il compimento di una integrale mendelssohniana.
Paolo Petazzi