mezzosoprano Romina Basso ensemble Latinitas Nostra direttore al cembalo Markellos Chryssikos cd Naïve V 5390 prezzo € 18,70
Un repertorio tematizzato intorno all’aria-lamento su basso ostinato, pilastro del vocalismo seicentesco in tutte le sue declinazioni operistiche e da camera. Luminari senza tramonto come Carissimi e Monteverdi, fresche riscoperte (Barbara Strozzi, Luigi Rossi), una parodia ridanciana attribuita a Francesco Provenzale, fillers strumentali a cura di Frescobaldi e Kapsperger: scuole romana, napoletana e padano-veneta a confronto. Aggiungi una virtuosa di pregio e un ensemble nato come costola della premiata Armonia Atenea di George Petrou, giovani solisti ellenici portatori di una “latinitas” elettiva venata di echi bizantini e ottomani. Già sulla carta era legittimo sperare esiti strepitosi, ma il risultato supera le attese. C’è però da rimarcare una stranezza. Romina Basso, mezzosoprano profondo ai confini del contralto, ha debuttato su cd nel 2003, ha registrato per una schiera di etichette, si esibisce ovunque dal vivo. Eppure – a differenza di certi falsettisti pigolanti e mature poster girls che popolano gl’incubi del baroccofilo – giunge solo ora al suo primo singolo. Ciò la dice lunga su un mercato cui poco importano opulenza di mezzi naturali, tecnica blindata, capacità di modulare le minime sfumature del testo variando l’accento anche sulla singola nota. Perfino la sua statuaria avvenenza, ignara di glamour fotografico e sartoriale, passa inosservata agli occhi dei critici, pronti invece ad arricciare il nasino sul suo “rotacismo” (vulgo: erre moscia). Si scordano che Cesare Valletti, sommo tenore di grazia nella generazione di metà ‘900, ne aveva fatto un marchio di aristocratica distinzione.
Carlo Vitali