controtenore Valer Barna-Sabadus direttore Alessandro De Marchi orchestra Hofkapelle München cd Sony 88843019242 prezzo € 19,10
Nel bilancio di un tricentenario gluckiano mal festeggiato dai teatri d’opera con un ristretto ventaglio di titoli, la discografia c’indennizza con antologie di non ovvio repertorio oltreché attraenti per la caratura di singoli solisti. In agosto è stato il caso delle arie per tenore incise da Daniel Behle su un eccellente cd targato Decca, ed ora giunge a rincalzo il controtenore rumeno Valer Sabadus, appena reduce come Annio da una Clemenza di Tito dove la critica lo ha salutato quale rivelazione.
A tale titolo resta ammirevole anche qui; per dichiararlo stella di prima grandezza in un firmamento affollato di concorrenti gli si vorrebbe consigliare un attento lavoro sulla dizione italiana, al momento troppo impastata per un madrelingua neolatino come lui. Dal che può forse derivare una resa imperfetta delle sfumature espressive, benché compensata da un’agilità e da un timbro cristallino che rievocano il mito di quel sopranista Giuseppe Aprile di cui Sabadus ci fa riscoprire il repertorio. Anzitutto la versione parmense della prima scena dall’Orfeo di Vienna, trasposta a suo beneficio dal compositore ne Le feste d’Apollo (1769); poi un mazzetto di brani da rari titoli dello stesso Gluck e dal Cid del suo emulo Antonio Sacchini.
De Marchi dirige con buoni esiti una ridotta orchestra giovanile, specie nei balletti “infernali” del Don Juan e nell’aria riccamente concertata dalla Semiramide riconosciuta (track 20). Peccato per un fastidioso alone che appare sproporzionato all’organico. Sarà colpa dell’ambiente, la grandiosa Himmelfahrtskirche di Monaco, e/o da una troppo dispersiva presa di suono.
Carlo Vitali