Nel 2007 Valentina Lisitsa postò Rachmaninov e ottenne un contratto Decca: grazie a YouTube sembrò aprirsi una nuova strada. Oggi invece a farsi avvistare sono i crossover 2Cellos e Ludovico Einaudi oppure chi condivide link sui social network, come fa il pluritwittato Orazio Sciortino. Altrimenti la Rete premia i soliti noti: Pavarotti, Toscanini, Karajan, Callas & Co. E ignora le nuove star di oggi.
Nel numero di maggio di “Classic Voice”, (pagine 30-33) che trovate in edicola, abbiamo posto il quesito se il concertista del terzo millennio possa o meno incontrare la propria fortuna in un video. E abbiamo citato i casi di chi, postandolo, l’abbia visto trasformarsi nel “promo” di una carriera sbocciata a suon di visualizzazioni a molti zero su YouTube, la piattaforma web che consente gratuitamente la condivisione dei propri video sulla Rete. Terzo sito web più visitato al mondo dopo Google e Facebook, YouTube vanta oggi la bellezza di 1 miliardo di utenti con 300 ore di filmati caricati ogni minuto. Il tutto nacque esattamente dieci anni fa, il 23 aprile 2005, dalla mente di tre ex dipendenti di PayPal. Solo 21 mesi dopo, Google, visto il crescente successo dell’idea e intuendone gli ampi sviluppi di business, rilevò YouTube per 1,65 miliardi di dollari. Disponibile in 61 lingue e in 75 Paesi, garantisce una vastissima popolarità a chi ne fa uso. Anche perché dai computer di casa, dai tablet o dai telefonini la ricerca di video originali che assecondino i propri interessi sembra essere diventato il passatempo più gettonato del Pianeta…
E tu cosa ne pensi? YouTube e i social network fanno bene a chi intraprende la professione di concertista? Oppure è vetrina per i soliti noti e quindi è meglio optare per i canali tradizionali costruendo la propria notorietà a piccoli passi, senza facili scorciatoie? Scrivicelo qui o a redazione@xgpub.com
