Mozart Concerti per pianoforte e orchestra K 537, 449, 453, 467 595, 466, 488 Schumann Concerto per pianoforte e orchestra op. 54 Chopin Concerti per pianoforte e orchestra op. 11 e 21

pianoforte Maria João Pires
orchestre varie
direttori Claudio Abbado, André Previn, Frans Brüggen
5 cd Deutsche Grammophon DG 4794370
prezzo 36

 

maria-jopao

All’incirca un anno fa ci eravamo occupati di un cofanetto di ben 17 cd contenente le registrazioni effettuate dalla Pires nella prima parte della sua carriera e pubblicate dalla Erato. Tra il 1972 e il 1977, in particolare, la pianista portoghese si era dedicata a ben 13 Concerti di Mozart in compagnia di Theodor Guschlbauer, Claudio Scimone e Armin Jordan. Quest’ultimo accompagnava la pianista anche nei due Concerti di Chopin. Ci sembra più che giustificato il fatto che la Deutsche Grammophon intervenga oggi con un analogo omaggio – ai 70 anni di Maria João – circoscritto al periodo 1990-2011 e dedicato a una scelta più ristretta dal punto di vista numerico ma assai più significativa per la presenza di bacchette di maggior prestigio, anzi essenzialmente di una bacchetta, quella di Claudio Abbado, direttore con il quale la Pires si è sempre trovata in profondo accordo. Il rapporto Abbado-Mozart fu piuttosto complesso: il grande direttore instaurò infatti un dialogo felice con Amadeus solamente in età matura e il comparto dei concerti per pianoforte e orchestra da lui affrontati in pubblico e in disco riflette questa considerazione. Problematica fu la serie di registrazioni effettuate negli anni 80 con la London Symphony a fianco di Rudolf Serkin, e non solo a causa del direttore. Problematico fu il rapporto con Friedrich Gulda (1975) che, a detta dello stesso pianista, si adoperò per dare un salutare “scrollone” al giovane allievo piuttosto ingessato nei confronti del gioioso eloquio mozartiano. Problematico fu anche il rapporto Mozart-Abbado-Pollini, tanto che il pianista milanese, che aveva frequentato quel repertorio con Abbado nei primi anni 70, preferì con rare eccezioni continuare da solo (soprattutto negli anni 80) o in compagnia di direttori come Muti, Boehm, Solti, Jochum, Rattle e persino Nagano. Ci voleva una personalità più visceralmente in sintonia con il Mozart che tutti amiamo per giungere a una mediazione davvero efficace. L’eloquio della Pires, già ammirevole nelle incisioni giovanili, calza a pennello con la sapienza di Abbado nel sottolineare particolari strumentali preziosi, nell’assecondare a meraviglia il fraseggio di una pianista che sembra essere sulla esatta lunghezza d’onda di queste pagine meravigliose. Molte le riprese dal vivo, scelta questa che arricchisce evidentemente la spontaneità delle esecuzioni. Le cadenze “esterne” utilizzate dalla Pires sono quelle di Badura-Skoda per il K 537 e di Serkin per il K 467. Il solo K 488 è ripreso da un live salisburghese a fianco di Brüggen e dell’Orchestra del Mozarteum datato agosto 1995. Di pari valore sono le riprese dei due Concerti di Chopin con Previn (in studio, nel 1992 e 1997) e soprattutto quella del Concerto di Schumann ancora con Abbado (in studio, 1997).
Luca Chierici

 

 


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306 Novembre 2024
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