Il titolo trae spunto dalla storia personale dell’interprete, l’arpista Floredana Sacchi. La quale racconta così il suo primo approccio alla musica: "All’età di quattro anni non sapevo nulla di musica, ma i miei genitori, che non sono musicisti, mi comperarono un mangianastri e cassette di Beethoven, Ravel, Chopin, Mozart… Il mio divertimento era quindi piroettare e inventare coreografie su queste musiche improvvisando storie che quelle note mi suggerivano… La mia iniziazione alla musica è quindi arrivata dal corpo che disegna la musica: un percorso danza-musica e non musica-danza che ancora oggi si insinua nella mia mente quando inizio a suonare". Tra l’infanzia e il presente il rapproto con la danza non ha abbandonato l’arpista che ha trovato – in Salzedo specialmente – la congiunzione di tecnica arpistica ed estetica del balletto tratta dalle lezioni di Vaslav Nijinskij e Martha Graham. Così è nato il disco "Harp Dances" con musiche appunto di Carlos Salzedo, e a seguire di Enrique Granados, Ernesto Leucona, Isaac Albéniz, Joaquin Rodrigo. (23 apile 2010)
cd Decca 476 3856