interpreti E.Morley, C.Allemano, E.Scala, M.-A.Henry, M.Savastano, M.-C.Chappuis direttore Emmanuelle Haïm orchestra Le Concert d’Astrée regia David Lescot regia video Jean-Pierre Loisil formato 16:9 sottotitoli It., Ing., Fr., Ted. 2dvd Erato 46166459 prezzo 20,20
S’infittiscono le produzioni e le edizioni video di quest’opera di un Mozart diciottenne ma già quasi interamente Mozart. Questa è molto scorrevole e nel complesso gradevole a vedersi: assai francese nei tocchi d’umorismo intellettuale (il parasole piazzato davanti al volubile Belfiore; la pianta carnivora accanto alla quale Arminda sprizza veleno con la sua grande aria; costumi settecenteschi, ma con telefonino e scarpe rosa Doc Martens), sparsi per ogni dove nel mezzo d’una scena tutta foresta e sottobosco, che strizza l’occhio all’antico – e mai più sorpassato – spettacolo degli Herrmann a Bruxelles nell’89. La cosa migliore è la direzione della Haïm, che si rivela una grande mozartiana checché ne pensino gli orchestrali dell’Opéra che l’avevano protestata per un Idomeneo: sempre proverbiale l’elettrizzante energia che imprime alla sua magnifica orchestra, piegata però a oasi d’intenso lirismo e di poeticissima poesia senza che mai s’abbassi la tensione narrativa.
Ottima la Sandrina di Erin Morley, parecchio aspra l’Arminda di Marie-Adeline Henry, troppo corta e fioca Marie-Claude Chappuis per reggere la scrittura di Ramiro, non troppo gradevoli le nasalità di Maria Savastano, quantunque compensate da un accento di lucido mercurio che plasmano, di conserva alla recitazione da grande commediante, una Serpetta irresistibile. I migliori, però, evviva lo sciovinismo, sono i due italiani: Carlo Allemano ha il timbro da baritenore che per Anchise è il più giusto, canta con stile impeccabile e l’accento trova quell’esatto colore di autoironia che lo è anche di più; ed Enea Scala potrà non avere la voce più bella del mondo, ma il suo Belfiore è cantato benissimo e accentato da grandissimo cantante-attore.
Elvio Giudici