Il frac di Toscanini ha riportato Riccardo Muti al Conservatorio di Milano. L’occasione è stata l’inaugurazione di una sala museale dedicata al grande maestro parmigiano che Muti ha sempre considerato come modello. Gli oggetti esposti fanno tutti parte della collezione appartenente alla nipote, Emanuela Castelbarco, messi all’asta da Bolaffi nel 2012. Per evitare che questo patrimonio andasse disperso chissà dove, si è formata una catena di salvataggio che ha provveduto ad acquistare il lotto, donandolo al Conservatorio di Milano. Muti si è fatto carico dell’acquisto dell’abito che Toscanini aveva indossato in tante occasioni importanti, quali il concerto di riapertura della Scala dopo la fine della guerra, l’11 maggio 1946. Alla cerimonia toscaniniana era presente anche Alexander Pereira, e naturalmente il nuovo incontro fra il sovrintendente e Muti ha riacceso le ipotesi sul ritorno di quest’ultimo alla Scala. In attesa di novità, un curioso incrocio è quello annunciato per l’11 dicembre a Forlì, dove Muti si esibirà come pianista accompagnando al pianoforte Anna Netrebko. La quale sarà reduce dalla prima della Scala, protagonista di Giovanna d’Arco il 7 dicembre nell’opera verdiana che inaugura la stagione. Un concerto di Muti al pianoforte è una rarità: sono passati vent’anni da quando, proprio a Forlì, accompagnò Luciano Pavarotti in una serata di beneficenza per sostenere la Comunità di Sadurano. Da allora, non si è più esibito in questa veste. Il concerto sarà interamente dedicato a Puccini, che non è l’autore più frequentato da Muti (e del quale, per restare in tema con gli incroci, Chailly intende presentare l’opera omnia alla Scala).
Donatore, divulgatore in tv (le trasmissioni su Rai 5), pianista pucciniano, ovviamente direttore a Chicago. Sotto le luci della ribalta, Muti sembra trovarsi a suo agio e non si tira indietro. Intanto non trascura il ruolo di custode e sostenitore della tradizione operistica italiana, annunciando per il 2016 a Ravenna la seconda edizione della Riccardo Muti Italian Opera Academy (le iscrizioni per le selezioni si chiudono il 31 dicembre). L’opera di studio sarà La traviata e la selezione non riguarderà soltanto i direttori, ma anche i cantanti. In commissione ci sarà pure Renata Scotto. Intanto, Erina Yashima, l’estate scorsa tra gli allievi della prima Academy, ha vinto il concorso per direttori d’orchestra intitolato a Solti e per due anni sarà assistente di Muti alla Chicago Symphony.
Mauro Balestrazzi
Nov62015
Muti e Netrebko insieme in recital
Il direttore al pianoforte come con Pavarotti. La cantante arriverà da Milano dopo "Giovanna d'Arco"