Più della metà dei finanziamenti privati giunti attraverso l’art bonus alle attività culturali va all’opera lirica. Lo rivela un’inchiesta del mensile “Classic Voice” in edicola. Il 57% dei circa 60 milioni delle elargizioni complessive per il 2015 va dunque a Fondazioni lirico sinfoniche e teatri di tradizione, dimostrando che banche e imprese pensano che il melodramma sia il miglior investimento a cui legare la propria immagine.
Secondo quanto riporta “Classic Voice”, nel 2015 le fondazioni hanno incassato in totale 51,7 milioni di euro dai privati, dei quali 30,1 grazie all’Art bonus. Nel 2014 (senza l’Art bonus) i finanziamenti dei privati erano stati di 42,2 milioni, il 14,4% rispetto ai finanziamenti pubblici. Grazie all’incremento, nel 2015 il rapporto fra finanziamenti privati e pubblici è così salito fino a sfiorare in media il 20%.
La Scala con 22,2 milioni di euro di finanziamenti privati per il 2015 supera per la prima volta la soglia del 50%, con 53,6% di contributi privati su quelli pubblici (41,6 milioni): nel 2014 si era fermata al 49,2%. Nella classifica delle Fondazioni liriche più attrattive per gli sponsor spicca la performance del Comunale di Bologna, che nel 2014 aveva incassato dai privati soltanto 310.000 euro e che registra in assoluto l’aumento più consistente (dal 2,1% al 18,6% rispetto ai contributi pubblici), con quasi 3 milioni di euro. Bene anche l’Arena di Verona, che raddoppia l’entità delle sponsorizzazioni (dal 14,5 % al 39,2%, cioè quasi 6 milioni di euro) e l’Opera di Roma che porta a casa circa 2 milioni di euro in più. Ma in quasi tutte le fondazioni liriche l’andamento è in rialzo.
Nel 2015 l’Art bonus ha portato anche 5 milioni di contributi privati nelle casse dei teatri di tradizione: molto attivi quelli emiliani, con il Regio di Parma in testa (1,6 milioni) seguito dal Comunale di Modena (1,3 milioni).
Feb172016
Art bonus: più di metà va all’opera
Su “Classic Voice” di febbraio la classifica delle fondazioni più attrattive