Passerà alla storia come la sostituzione più rocambolesca della lirica. O almeno tra quelle capitate alla Scala. Venerdì, a pochi minuti dall’inizio dell’ultima recita dei Due Foscari, Michele Mariotti ha accusato fortissimi sintomi influenzali con febbre molto alta e ha quindi dovuto rinunciare a dirigere l’opera. Così i vertici del teatro si sono trovati, a sala già strapiena, con il podio vuoto. Grazie a un suggerimento del tenore, Francesco Meli, è stata trovata la soluzione: a Milano abita un giovane direttore trentenne, Michele Gamba, classe 1983, studi al Conservatorio e all’Università di Milano, assistente di Barenboim a Berlino e di Pappano a Londra, città dove casualmente aveva già diretto l’opera. Un cervello italiano in fuga, dunque. La direzione artistica del teatro lo ha raggiunto telefonicamente e Michele ha accettato di sostituire Mariotti, senza aver provato neanche un minuto: giocandosi dunque la carriera in una sola sera. Montato su un taxi, indossato il frac (e dopo aver recitato, forse, qualche scongiuro), ha dato l’attacco alla Sinfonia con appena un quarto d’ora di ritardo sulla tabella di marcia.
Dopo un’esecuzione impeccabile, dove non ha mai perso il controllo di buca e palcoscenico, ha ricevuto fragorosi applausi da un teatro gremito e perfino dall’orchestra. Ringraziando il pubblico, si portava le mani tra i capelli, con espressione di quelli che dicono “non ci posso credere”. E invece sì: il direttore che in Italia ha trovato le porte chiuse e si sta costruendo un futuro all’estero, ha avuto – per puro caso – un ritorno in patria trionfale. Speriamo non per una sola sera.
Mar252016
Scala, direttore sostituito in extremis
Al posto di Mariotti, arriva Michele Gamba, giovane cervello in fuga. E salva la serata